Abbiamo passato le ultime 24 ore a chiederci cosa fare. A leggere sgomenti gli aggiornamenti di ora in ora più drammatici. A chiamare gli enti al lavoro sul posto per confrontarci con loro. A capire come trovare il punto di equilibrio tra il desiderio di rendersi immediatamente utili e la necessità di non ostacolare il lavoro dei soccorritori.
Mi hanno contattato in tanti da ogni parte di Italia per offrire abitazioni, posti letto, beni di prima necessità, soldi, mani per scavare, giocattoli per bambini, coperte, pigiami.
Due anni fa sono stata vittima di alluvione e ricordo che la valanga di affetto e desiderio di dare una mano nei primissimi tempi è stato più d'ostacolo che di aiuto.
Così come ricordo la pessima opinione che avevamo dei politici che venivano a fare una visita di cortesia mentre eravamo immersi mani e piedi nel fango. Quindi in punta di piedi ho cercato di capire cosa fare, che fosse davvero utile.
Le persone con cui ho parlato mi hanno chiesto di avere pazienza, di lasciare lavorare chi sa occuparsi delle emergenze e aspettare le richieste ufficiali per muoversi.
Sono già d'accordo che mi faranno sapere quando sarà possibile andare nelle zone terremotate senza essere di ostacolo.
Ma nel frattempo abbiamo pensato che possiamo dare voce ai nostri iscritti sulla Piattaforma informatica, in modo da cominciare a raccogliere idee e proposte ed essere pronti a muoverci quando sarà il momento giusto.
Chiediamo quindi a chi lo desidera di esprimersi  e mettere le proprie proposte a disposizione di tutti per confrontarci tra noi, consapevoli che queste popolazione avranno bisogno della nostra attenzione ancora a lungo.
Beatrice Brignone

  • «
  • »
  • «
  • »